Fammi entrare nella tua vita. Anche e soprattutto dove sei sola e nessuno ti vede: fammi entrare. Dammi il senso di qualcosa che capiti matematicamente una volta al mese.

mercoledì 3 novembre 2010

Cosa siamo mentre il tempo passa sempre più forte?

Tu non mi leggi più, forse è anche per questo che ho smesso di scrivere. Sono chiusa. Le mie mani non premono più su penne, matite, pennelli. Sfogliano, leggo, ma che mi resta? Poco. In mattine come queste le domande si accavallano, una sull'altra, che nel frattempo io mi svuoto. Una sorta di palloncino appeso a un rubinetto. O simile ad una pancia piena di sangue svuotata dopo l'incisione fredda di una lama. Sono triste. Siamo tristi. Forse però più io, a te sembra non fregartene più molto del tuo stato d'animo. Ti preoccupi della pancia, o ti preoccupi che nessuno mandi uragani sotto le tue scarpe. Non mi baci più con la stessa intensità, o forse sono io che non sono più quella che baciavi. Ho lancette nel cuore che girano sempre più forte. Tutto ormai mi fa schifo di me. Il mio poco interessarmi a tutto, e a me stessa. Il mio rendimento scolastico và bene, ma il mio impegno è più che scarso. Me la cavo in ogni situazione, ma mi sento in colpa quasi fossi una privilegiata, come se Dio ogni volta mi donasse una seconda possibilità, o forse sono i miei occhi che mettono zucchero nelle persone. Il colore dei miei capelli, così audace e così poco adatto a me, mi rende prepotente, ma allo stesso tempo mi piace. Mi piace che gli altri mi guardino e pensino che io non sono come loro, che sono marziana. Mi piace quando mi vesto in modo strano, mi piace quando qualcuno me lo fa notare. Mi piace quando ti metto in imbarazzo se vesto femminile e tu con la tua divisa ormai evoluta ti chiedi perchè mamma non ti abbia dato 20 centimentri in più.

1 commento:

  1. hey ma tu non mi followi mica come mai? :D ho scoperto ora che hai Blogspot. ora ti aggiungo u.u (bel blog comunque)

    RispondiElimina