Fammi entrare nella tua vita. Anche e soprattutto dove sei sola e nessuno ti vede: fammi entrare. Dammi il senso di qualcosa che capiti matematicamente una volta al mese.

giovedì 18 giugno 2009

Vuoi una mora?

Potrei buttare giù un bel post al gusto di miele, ma non sono decisamente il tipo. Ho passato una seratanottatamattinata davvero splendida. Spero di averne altre così, tante altre. Non sono mai stata così serena con una persona come in questo momento, e sarà tutta questa stranezza, ma mi sento protetta, in una botte di ferro. Potrei davvero scappare con te, la prima persona che mi scatena cose simili. Mi manchi continuamente, appena salita in macchina volevo tornare. Se continua così, metto la tenda nel tuo giardino.

Settembre spesso ad aspettarti e giorni scarni tutti uguali fumavo venti sigarette e groppi in gola e secca sete di te tue cartoline-condoglianze "hello bastardo ci vediamo" l'adolescenza che spedivi sulle mie tenebre incestuose-osé ed il futuro stava fuori dalla new wave da liceale così speravo di ammalarmi o perlomeno che si infettassero i bar novembre mio facevi freddo la fronte frigo il polso a zero sporcare specchi era narcosi "potrei scambiare i miei 'le ore' con te ?" tremavo un po' di doglie blu e di esistenza inutile vibravo di vertigine di lecca-lecca e zuccheri vespe d'agosto in caldo sciame per provinciali bagni al fiume mi pettinavo un po' all'indietro superficiali ricreative pietà sabato sera dentro un buco e disco-gomma-americana leccavo caramelle amare e primavere già sfiorite con te e già ti odiavo dal profondo avevo piombo da sparare se stereofonico posavo d'imbarazzante giovinezza lamé e fantascienza ed erezioni che mi sfioravano le dita tasche sfondate e pugni chiusi "avrei bisogno di scopare con te"
Non centra molto, ma ne vado pazza.

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