Fammi entrare nella tua vita. Anche e soprattutto dove sei sola e nessuno ti vede: fammi entrare. Dammi il senso di qualcosa che capiti matematicamente una volta al mese.

venerdì 15 gennaio 2010

Mah.

Il marcio che puoi trovare nel mio cuore, lo vedi. Lo vedi, è stampato sulla mia pelle. Mi sta mangiando tutto, organi, piccole ghiandole, nervi, muscoli. Mi sta tappando tutto e si sfoga sulla pelle. Se non riesci a vederla, puoi toccarla. Lascio parti di me ovunque. Tra le lenzuola, sotto la scrivania, nella vasca da bagno. Ovunque. Mi sto sgretolando e tu non te ne accorgi? Vivo come un cadavere. Posso ancora respirare, ma è questione di tempo e mi sarà tolto anche questo. Continuo a camminare a mosca cieca sperando ti sentire la tua mano cercare la mia, sperando di sentire qualcosa. Ma tutto è sempre più lontano, e arriverà il giorno in cui mi lascierò cadere a terra e lì, lì finalmente potrà mangiarmi del tutto. Non gli scapperò, resterò lì a farmi divorare da qualcosa che non c'è, o forse sì. Forse vivo o forse no. Forse morirò o forse no. Ora che importanza ha? Ora che importanza ha se non ci sei tu? Non c'è una 'vita' senza di te. Non c'è nemmeno un 'io' senza di te. Che resto a fare qui se l'unica cosa che voglio non c'è?
Basta, non scrivo più.

1 commento:

  1. La solitudine è l'eccellenza.
    Il bisogno degli altri la nostra condanna.

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